La casa acquistò l’attuale assetto intorno alla metà del XVIII secolo, probabilmente per opera del conte Aleramo di Chialamberto: questa datazione è confermata sia dalla struttura esterna che dalle decorazioni di numerosi soffitti.
In particolare, i soffitti di due camere del piano terreno sono ripetizioni in tono minore dei soffitti dell’Appartamento di Levante della palazzina di Stupinigi: quello dell’anticamera che contiene i cartoni d’arazzo e quello, a rami fioriti, del gabinetto con pareti di seta dipinte a fiori.
In tempi recenti sono state restaurate le decorazioni tardo-barocche delle pareti di alcuni ambienti che erano state coperte da strati di pittura.
La casa infatti ha subito gli effetti devastanti dell’occupazione delle truppe italiane durante la Prima guerra mondiale, dei comandi tedeschi durante la Seconda e ha ospitato temporaneamente un gruppo di suore francesi nel periodo tra le due guerre.